Le patologie oculari, ecco quali sono quelle più diffuse

occhiali

Nel corso di qualsiasi fase dell’esistenza della persona, il benessere dei propri occhi è qualcosa a cui va sempre fatta grandissima attenzione. Se da un lato è necessario seguire uno stile di vita che sia il più possibile sano ed equilibrato, d’altro canto è necessario anche cercare di proteggersi rispetto a diverse tipologie di rischi.

È chiaro che, al giorno d’oggi, si parla sempre più di frequente di salute degli occhi e di quanto questi ultimi possano essere messi in difficoltà dall’uso costante di pc e tanti altri dispositivi tecnologici. In modo particolare, la larghissima diffusione di smartphone e tablet ha completamente rivoluzionato la nostra vita di tutti i giorni. D’altro canto, però, è aumentato anche il numero di persone che deve prenotare una visita presso cliniche specializzate per la cura degli occhi. Senza una prevenzione molto attenta e lo svolgimento di frequenti controlli oculistici, è chiaro che i rischi sono molto elevati.

Quali sono le patologie oculari maggiormente diffuse

C’è da dire che non tutte le malattie che vanno a colpire gli occhi hanno le medesime caratteristiche e lo stesso livello di gravità. Infatti, in relazione a quella parte di organo che viene colpita, ecco che si suddividono in patologie della cornea, patologie della retina, patologie delle palpebre, del cristallino, dell’iride, dell’apparato lacrimale e della congiuntiva.

Tra le patologie oculari di cui si sente parlare con maggiore frequenza troviamo le retinopatie, le malattie occlusive vascolari, il glaucoma, la degenerazione maculare senile, la cataratta, il cheratocono, le malattie pediatriche, lo strabismo e l’occhio secco.

In tutti questi casi, spesso e volentieri succede che il medico oculista inizi a lavorare in team con altri professionisti sanitari, come ad esempio reumatologi, piuttosto che endocrinologi e ginecologi. Capita spesso che i bambini, tra le altre cose, siano colpiti da patologie come occhio pigro oppure strabismo, mentre è chiaro che le persone anziane sono più soggetto alla cataratta piuttosto che alla maculopatia.

Il trattamento delle malattie oculari

È chiaro che il primo passo è quello di svolgere adeguata attività di prevenzione. In tanti si chiedono a che età possa essere svolta la prima visita oculistica. Ebbene, in realtà i primi controlli dall’oculista dovrebbero essere fatti già in età infantile. Si tratta di un ottimo sistema per poter individuare in maniera decisamente precoce non solo le malattie oculari, ma anche i difetti refrattivi.

Qualora in età pediatrica non ci dovessero essere mai problemi, ecco che un’altra visita dovrebbe essere svolta per forza di cosa durante l’adolescenza. Il passaggio successivo? Fare altre visite una volta passati i 20 anni e anche i 30 anni. Successivamente, sempre che non ci siano delle malattie da contrastare, è chiaro che le visite di controllo vanno programmate ogni 5-6 anni.

Con il passare del tempo, d’altro canto, è sempre più evidente quanto sia fondamentale incrementare la frequenza con cui si svolgono i controlli. Infatti, il pericolo di incappare in malattie oculari sale in misura sempre maggiore. Una volta passati i 60 anni di età, ecco che il consiglio migliore da seguire è quello di svolgere un controllo oculistico con cadenza annuale. Nella visita oculistica viene svolta un’anamnesi generale del paziente, ma il professionista provvede anche ad analizzare la refrazione. Eventualmente, nel caso in cui dovessero esserci dei problemi, potrà prescrivere l’uso e l’acquisto di apposite lenti correttive. Tra i vari esami che vengono svolti spesso troviamo quello degli annessi oculari, il controllo della tensione oculare, per quanto riguarda i pazienti che hanno oltre 40 anni di età, e l’esame del segmento anteriore dell’occhio, oltre a quello relativo al fondo dell’occhio. Gli strumenti impiegati durante le varie visite sono il pachimetro, la lampada fessura (detta anche oftalmoscopio indiretto) e autorefrattometro.